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Formazione e avviamento alle discipline del soccorso volontario di Protezione Civile da Ucsm Messina (Note)

Idea di fondola Divulgazione dei valori del Volontariato di protezione civile;
la promozione del senso di appartenenza al territorio;la presa di coscienza della storia di Messina e la diffusione di buone pratiche per la tutela ambientale e della biodiversità;gli aspetti di prevenzione, conoscenza e soccorso della Protezione civile;
il valore della sinergia tra gli operatori del volontariato e le Istituzioni e attuazione di una rete di coordinamento integrata;integrazione dei saperi delle discipline del soccorso e della protezione civile;consentire a tutte le componenti del Sistema di conoscere e saper rispondere in maniera adeguata e tempestiva ad un possibile evento prevedibile e/o imprevedibile;l’apertura al territorio e la proposta di un modello ecosostenibile per la Città.La formazione  nasce quindi come strumento per consolidare la cultura della sicurezza, approfondire la dinamica della protezione civile e tenere aperta la discussione e l’attenzione sui temi degli eventi calamitosi e dalla mitigazione dei rischi.

In una città vulnerabile come Messina, la cui storia ci interpella profondamente, l’offerta formativa e qualificata di un percorso didattico di questo tipo coglie la sfida di un volontariato che vuole essere preparato e di una Comunità responsabile che riconoscendo i limiti a cui va incontro – anche dietro a sciagure non sempre imprevedibili – getta le base per una prima rete di operatori del soccorso, operativa in qualsiasi momento.
Attraverso l’apporto di professionalità ed espressioni del mondo accademico e del soccorso sanitario sarà possibile affrontare la tematica della Protezione civile nelle sue diverse sfaccettature: l’utilizzo di moduli ragionati in funzione di un iter che vuole caratterizzarsi per sistematicità e flessibilità/spendibilità dei contenuti. Gli stessi contenuti si interfacciano con i principi del Servizio nazionale di protezione civile alla luce dell’evoluzione normativa con riferimento alle funzioni e competenze degli Enti locali e la responsabilità degli stessi operatori del volontariato.I principi e la normativa del Volontario di Protezione civileSul piano legislativo, con la Legge 225/1992 in materia di “Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione Civile, l’ordinamento italiano ha declinato in 4 principi le attività volte a tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi:

previsione
prevenzione
soccorso
superamento dell’emergenza
Tutti concorrono all’adempimento di queste dinamiche, siano essi enti o autorità preposte alla organizzazione dei soccorsi, siano essi semplici cittadini a cui è bene dare le informazioni necessarie per renderli attivi e partecipi nei momenti topici. Compito essenziale di chi vive il Volontariato è quindi quello di diffondere i valori del Servizio nazionale di protezione civile, soprattutto nei confronti dei cittadini che, qualora sensibilizzati efficacemente, possono essere fondamentali per agevolare le procedure ordinarie a cui sono chiamati gli enti tradizionali organici alla Protezione civile: gli enti pubblici, gli istituti e gruppi di ricerca scientifica con finalità di protezione civile, ogni altra organizzazione di cittadini o gruppi associati e gli ordini professionali i quali per natura sociale concorrono all’attuazione della attività della stessa Protezione civile insieme alle strutture operative comunali, provinciali e regionali.
L’ABC della Protezione civile
a) la sussidiarietà
Predetto ciò, tutti i cittadini partecipano direttamente alla salvaguardia, tutela e prevenzione ambientale del proprio quartiere, comune e metropoli. Nello spirito proprio della Protezione civile “Sussidiarietà” significa che le attività amministrative devono essere svolte in via ordinaria dall’entità territoriale amministrativa più vicina ai cittadini (i comuni) mentre i livelli amministrativi territoriali superiori (Stato, Regioni, Province, Città metropolitane, Comunità montane ed isolane e Unioni di comuni) intervengono solo come sussidio (dal latino subsidium, aiuto) nei casi in cui il cittadino o l’entità sottostante siano impossibilitati ad agire per conto proprio. 
b) la differenziazione
Differenziazione significa che la distribuzione delle funzioni non deve necessariamente avvenire in modo uniforme fra enti territoriali dello stesso livello. Di conseguenza, per procedere nell'attribuzione delle funzioni occorre tener conto delle dimensioni e di diverse caratteristiche, anche associative, demografiche, territoriali e strutturali degli enti riceventi.
c) l’adeguatezza
L’adeguatezza, infine, richiede che l’attribuzione delle funzioni avvenga nel modo più adeguato per lo svolgimento delle stesse; si tiene, quindi, conto che l’ente, da solo o in associazione con altri enti, abbia a disposizione un’organizzazione adatta a garantire l'effettivo esercizio delle funzioni.
Il programma e la didattica
Il programma del Corso prevede l’acquisizione dei fondamenti e degli elementi legati alla buona conoscenza dello strumento della Protezione civile. Esso prevede 6 incontri secondo un percorso didattico teso all’esplicazione delle principali sfere comportamentali chiamate alla buona riuscita di qualsiasi intervento di soccorso e prevenzione di ogni tipologia di rischio:

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