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l'MCL di Milazzo ricorda il Prof Peppino Pellegrino


Servizio di Stefano Merlino 
Nella Chiesa del Sacro Cuore di Milazzo il Movimento Cristiano Lavoratori -Circolo "G. La Pira"- ha commemorato il Prof. Peppino Pellegrino, ad un anno della sua dipartita, con una Santa Messa concelebrata dai Rev. mi Padri Giorgio Catania e Vincenzo Di Bella. Nel salone attiguo alla Chiesa si è tenuto un Convegno sul tema: PEPPINO PELLEGRINO, ECCELLENTE PRESENZA CULTURALE. Ha introdotto i lavori il Presidente del Circolo Rag. Stefano Merlino che, dopo i saluti, ha spiegato agli intervenuti i motivi che legano l'Ente all'illustre concittadino. Ha chiarito che il Professore è stato l'ispiratore dei Premi Nazionali di letteratura "Giorgio La Pira" divenuti, col passare degli anni, famosi in tutta Italia per le personalità culturali premiate. La Città di Milazzo, infatti, per l'occasione, ha il piacere tuttora di ospitare scrittori, poeti e giornalisti di prestigio. Fino all'ultimo non è mancata la sua guida e l'ncitamento per le attività culturali. L'incontro è proseguito con la lettura di due poesie lette dal Dr. Rocco Rando e da Francis Rivel e con l'intervento del Prof. Giuseppe Stella che ha messo in evidenza l'amicizia che lo legava al Professore e la collaborazione nell'attività letteraria. C'era tra di loro tanta fiducia che per la casa editrice SPES insieme pubblicarono diverse opere. Ha relazionato il Prof. Giuseppe Barbagallo che ha messo in risalto la complessa personalità di questo singolare animatore culturale, conosciuto e stimato in tutta Italia. I suoi grandi maestri furono Satullo, Piero Sgroi, Salvatore Calderone, ma il suo modello,nei giovanni anni a Messina, fu il filosofo romagnolo Manara Valgimigli. Dal platonismo Pellegrino giunse allo spiritualismo cristiano attraverso grandi pensatori quali Bartoloni, Sciascia, Guzzo, Caramella e con essi abbracciò l'idea dell'Essere di Rosmini. Di conseguenza Milazzo, come Stresa, per mezzo di Lui, diventò crocevia di uomini eccellenti chiamati per convegni ed incontri puntualmente pubblicati nella sua casa editrice Spes. Ma alla mistica poetessa e scrittrice palermitana, di nobile casato, Angelina Lanza, Peppino Pellegrino dedicò la sua vita: fu il solitario custode della sua memoria e di molte sue carte ed in particolare del romanzo "La casa sulla montagna" che fu il suo testamento spirituale.
Il Prof. Barbagallo ha concluso la sua relazione descrivendo il distacco dalla vita del compianto Peppino Pellegrino avvenuto durante la settimana santa con accanto un libro della Lanza. Infine una mostra fotografica ha chiuso la serata in sua memoria.

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