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Legambiente del Tirreno: “Milazzo un’area fragile dal punto di vista idrogeologico”


Legambiente

La Legambiente del Tirreno, in questa nota, dichiara che la piana e la Città di Milazzo stanno diventando sempre più un’area fragile dal punto di vista idrogeologico.
” Un territorio – dicono- vulnerabile per la particolare impermeabilizzazione del territorio, dovuta a nuovi insediamenti abitativi, strade, parcheggi, abbattimento di grandi alberi d’alto fusto come i cipressi secolari, compattazione del terreno agricolo con formazione di ruscelli e canaloni e impianti di serricoltura, laddove non sono stati predisposti sistemi idonei di drenaggio e di prima raccolta delle acque meteoriche”.
” Per il ripristino dell’equilibrio idrogeologico dapprima è necessario prendere consapevolezza del fenomeno e poi pensare alle opere di risanamento. Le opere di drenaggio sono in ogni caso utili per la mitigazione del rischio e vanno previste in più punti della piana milazzese. Occorre mettere in sicurezza la piana e la stessa città di Milazzo dalle acque meteoriche provenienti dai paesi collinari, come San Filippo e Santa Lucia del Mela, acque che vanno nuovamente convogliate nel torrente Mela, per scongiurare il ripetersi del fenomeno alluvionale della contrada  Fiumarella del 22 novembre 2011″.
“Il dissesto idrogeologico interessa anche la città di Milazzo: vi sono stati, alle prime intense piogge estive, allagamenti su tutta la litoranea di ponente,  perché private dei punti di  deflusso a causa degli ultimi lavori. Così anche altre frazioni sono state interessate dallo stesso fenomeno”. 
Zona porto e allagamento delle vie del centro.
Il fenomeno degli allagamenti delle vie del centro cittadino, come le vie M. Regis, Via Manzoni, Via Cavour ed altre, non è dovuto solo alla mancata manutenzione dei tombini, ma a nostro avviso è un vecchio problema strutturale: infatti all’aumentare del volume d’invaso causato dalla cementificazione spinta all’interno dello specchio d’acqua del porto, non è seguito un corrispondente adeguamento delle sezioni e delle pendenze dei collettori di gronda riceventi. Ciò ha avuto come conseguenza l’andamento in pressione e la fuoriuscita per rigurgito delle acque meteoriche dai tombini. Essendo un problema di natura strutturale, va affrontato alla radice, intervenendo sulla rete di deflusso delle acque, attualmente insufficiente, previo studio tecnico-idraulico, e con una particolare attenzione della stessa Autorità portuale a tutela della città”.
“E’ necessaria – concludono- una pianificazione della difesa del suolo e si dovrà partire da una serie di indagini conoscitive particolareggiate del territorio per studiare le condizioni generali di rischio, tenendo presente che in un territorio, a determinare tale rischio, concorrono l’importanza ed il valore dei beni da difendere”.
Milazzo 19 agosto 2013Legambiente del Tirreno
e-mail: legambientetirreno@tiscali.it

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