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GLI ENTI LOCALI NEGLI ULTIMI ANNI NON RISPETTONO I TERMINI PREVISTI DAL DECRETO LEGISLATIVO 18/8/2000, N. 267 PER L’APPROVAZIONE DEI LORO BILANCI


GLI ENTI LOCALI NEGLI ULTIMI ANNI NON RISPETTONO I TERMINI PREVISTI DAL DECRETO LEGISLATIVO 18/8/2000, N. 267 PER L’APPROVAZIONE DEI LORO BILANCI
Il Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento finanziario e contabile degli Enti Locali, approvato con Decreto Legislativo 18/8/2000, n.267, al 1° comma dell’art. 151 sancisce che gli Enti Locali deliberano entro il 31 dicembre il bilancio di previsione per l’anno successivo osservando i principi di unità, annualità, universalità, integrità, veridicità, pareggio finanziario e pubblicità.
Il Ministero dell’Interno che, con Decreto Legge, può rinviare il termine del 31 dicembre solo per intervenute motivate esigenze da alcuni anni, invece,di questa facoltà ne fa un uso che si ritiene inopportuno. Specialmente per gli esercizi finanziari 2012 e 2013 sono stati emanati diversi Decreti Legge che hanno differito tale termine.
Per quanto riguarda il 2012 sono stati pubblicati ben 4 provvedimenti:
-         D.L. del 21/12/2011 che proroga il termine al 31 marzo 2012
-         D.L. n. 216 del 29/12/2011 che differisce il termine al 30/06/2012
-         D.L. del 20/06/2012 il termine è stato ulteriormente differito al 31/08/2012
-         D.L. DEL  02/08/2012 che definitivamente differisce la data al 31/10/2012.
Per il 2013 sono stati emanati n. 3 provvedimenti:
-         Ai sensi del comma 381 dell’art. 1 della legge 24/12/2012 n. 228 il termine è stato fissato al 30/06/2013
-         Con D.L. 08/04/2013 la nuova data è stata prorogata al 30/09/2013
-    Con D.L. 31/08/2013  il termine ultimo è stato differito al 30/11/2013.
Anche per il 2014 non è stato rispettato il termine di cui al D. Lgs. n. 267/2000. Infatti con D. M. del 19/12/2013, pubblicato in G.U. n. 302 del 27/12/2013, il bilancio dovrà essere approvato entro il 28/02/2014.
In questo marasma normativo è prevedibile una ulteriore proroga.
In verità non esistono certezze sulle entrate sulle quali i Comuni possono contare.
Gli Enti Locali programmano le proprie politiche di spesa sulla base delle possibili entrate per Imu, Tares, trasferimenti statali e regionali, addizionale comunale.
Oggi, invece, i Comuni si trovano in rilevante difficoltà per la totale incertezza della  loro entità. Il tanto auspicato federalismo fiscale avrebbe dovuto concedere agli amministratori  locali quanto necessario ad usare le leve fiscali in funzione del loro mandato. Le aspettative di entrata derivanti dalla nuova imposta (Iuc) sono molte  ma qual è in effetti il loro gettito?
Mancando una disciplina stabile e certa delle principali fonti di entrata del comparto
è impossibile compilare correttamente i bilanci previsionali.


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