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UN AVVENIMENTO CHE RESTA L'EMBLEMA INDISSOLUBILE DEL RISCATTO DELLA DONNA NEI CONFRONTI DELLA PREPOTENZA, DELLA VIOLENZA E DEL DISPOTISMO

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9 gennaio:
 Nel 1947 nasceva questa donna... Il suo nome è Franca Viola, la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore, diventando un simbolo della crescita civile dell'Italia nel secondo dopoguerra e dell'emancipazione delle donne italiane. Il 26 dicembre 1965, all'età di 17 anni, Franca Viola fu rapita (assieme al fratellino Mariano di 8 anni, subito rilasciato) dal fidanzato Filippo Melodia, che agì con l'aiuto di dodici amici, con i quali devastò l'abitazione della giovane ed aggredì la madre che tentava di difendere la figlia. La ragazza fu violentata e quindi segregata per otto giorni in un casolare al di fuori del paese e poi in casa della sorella di Melodia ad Alcamo stessa; il giorno di Capodanno, il padre della ragazza fu contattato dai parenti di Melodia per la cosiddetta "paciata", ovvero per un incontro volto a mettere le famiglie davanti al fatto compiuto e far accettare ai genitori di Franca le nozze dei due giovani. Il padre e la madre di Franca, d'accordo con la polizia finsero di accettare le nozze riparatrici e addirittura il fatto che Franca dovesse rimanere preso l'abitazione di Filippo, ma il giorno successivo, 2 gennaio 1966 la polizia intervenne all'alba facendo irruzione nell'abitazione, liberando Franca ed arrestando Melodia ed i suoi complici.Franca Viola diventerà in Sicilia un simbolo di libertà e dignità per tutte quelle donne che dopo di lei avrebbero subito le medesime violenze e ricevettero, dal suo esempio, il coraggio di "dire no" e rifiutare il matrimonio riparatore. Franca Viola si sposò nel 1968 con un giovane compaesano amico d'infanzia Giuseppe Ruisi, ragioniere, che insistette nel volerla sposare, nonostante lei cercasse di distoglierlo dal proposito per timori di rappresaglie.Franca Viola fu la prima donna a denunciare uno stupro. La sua storia e tutto il dibattito che ha generato insieme ai successivi cambiamenti delle nostre leggi, fanno parte di un percorso dell’Italia verso un paese che rispetti i diritti delle donne che non è ancora concluso. Nonostante i diritti acquisiti, i traguardi raggiunti, la violenza contro le donne è un problema reale e in continuo incremento.

Secondo Mila Spicola, insegnate-scrittrice, esperta di sistemi di istruzione e attivista per i diritti delle donne, la vicenda di Franca Viola dovrebbe essere inserita, a pieno diritto, nei libri di storia delle scuole. Ha quindi inviato una petizione al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché la scuola italiana si possa equiparare agli istituti scolastici europei per la rimozione degli stereotipi di genere.
Dato che ‘Italia ora è al 87° posto nelle politiche di genere, sarebbe utile iniziare soprattutto dalla scuola a dare qualche segnale di cambiamento.
”Le donne cambiano la storia, cambiamo i libri di storia” dice Mila Spicola.
Raccontiamo nei libri di scuola ciò che le donne hanno fatto, le loro lotte e le loro conquiste per un’emancipazione che rende il nostro paese più ricco e civile. Facciamo leggere ai ragazzi e alle ragazze ciò che molte donne coraggiose hanno fatto, riscriviamo la storia aggiungendo anche il contributo irrinunciabile delle donne.
Franca Viola è una signora tranquilla che vive serena ancora ad Alcamo, con figli e famiglia, lontano dai riflettori. Con un gesto, che lei stessa ritiene una normale scelta dettata dal cuore, ha cambiato il costume e le leggi del nostro paese e la vita di tante altre donne.
In una delle poche interviste che ha rilasciato dice che non crede di aver fatto una cosa coraggiosa ma di avere solo seguito il suo cuore.
“Ho avuto problemi, minacce, ma sono sempre rimasta convinta di aver fatto la cosa giusta per me stessa. Non mi sono mai pentita, nemmeno per un momento. Ho avuto una vita felicissima, il marito che volevo, una famiglia meravigliosa…”
Cambiamo i libri di storia e facciamo in modo che ciò che Franca Viola ha fatto, ancora una volta, sia il punto di inizio per qualche cosa di nuovo.


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