Palermo 16.05.2013I lavoratori della formazione professionale, a partire dall'8 giugno, resteranno senza lavoro per la scadenza della prima nnualità dell'avviso
Sono circa 8 mila in tutta la Sicilia che sono senza stipendio da mesi e non possono certamente restare con le mani in mano in attesa di una svolta che ancora appare lontana.
Per questo, 16 maggio 2013 , si troveranno a Palermo per una manifestazione che ha lo scopo di chiedere alla Regione il pagamento delle retribuzioni arretrate giunte ormai alla media di un anno e soprattutto perchè si proceda alla stipula di un accordo dettagliato sulle prospettive future che consentano alla Sicilia di disporre di servizi idonei alle esigenze del mercato del lavoro e delle imprese.
La giornata di mobilitazione generale, indetta dalla Cgil, Cisl ed Uil, avrà inizio con il raduno in Piazza Marina ed il corteo sfilerà per le vie del centro fino a Palazzo D'Orleans sede della Presidenza della Regione.lavoratori chiedono risposte su retribuzioni e riforma
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Oltre 2.000 i lavoratori che hanno sfilato in corteo per corso Vittorio Emanuele diretti verso piazza Indipendenza, dove si trova palazzo d'orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana. I Lavoratori hanno chiesto a gran voce risposte sulle retribuzioni dei dipendenti e la riforma organica della Formazione. "Chiediamo al governo regionale - dice il responsabile regionale della Cisl Scuola Sicilia, Giovanni Migliore - l'avvio immediato di un processo di concertazione con le parti sociali sulla riforma del settore della formazione in Sicilia, insieme allo sblocco degli iter burocratici per il pagamento degli stipendi arretrati". Tra bandiere e striscioni anche il segretario generale della Flc Cgil Sicilia, Giusto Scozzaro: "A tutt'oggi non abbiamo risposte concrete da parte del governo, nessun impegno sottoscritto, mentre registriamo altri attacchi dell'assessore Scilabra, che definisce 'strumentale' la legittima protesta di lavoratori da molti mesi senza stipendio, e cerca di distrarre l'attenzione dai problemi concreti, parlando di albo dei formatori, come se questo da solo potesse risolvere le questioni aperte". Scozzaro rigira dunque al mittente l'accusa di atteggiamento strumentale anticipando che "la protesta dei lavoratori finirà solo quando sarà risolta la questione delle retribuzioni e quando sarà detta una parola chiara sul futuro e sulle prospettive del settore".
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