Consensi per lo scrittore Rocco Rando per il nuovo libro "Preghiera silenziosa - linguaggio sovrumano"
scrittore Rocco Rando |
da sinistra: G.Stella , Padre marco , Frof F.Russo e Rocco Rando |
(foto di Marika Rando)
Ha riscosso numerosi consensi l’ultima opera dello scrittore Rocco Rando, nel corso della presentazione, come da programma, l’evento ha avuto luogo presso nel salone dell’oratorio della PARROCCHIA DEL SACRO CUORE DI MILAZZO nel pomeriggio di sabato 25 maggio 2013. dal titolo "Preghiera silenziosa - linguaggio sovrumano" ( Appendice alla 'Teandrousia- Spirito di Dio' ) dello scrittore Rocco Rando, a cura dell'Editrice Agim di Milazzo e dell'Associazione 'Filicus Arte'. :
Il Presidente dell'Agim, Giuseppe Stella , ha introdotto i lavori; mentre Padre Marco D'Arrigo e Filippo Russo sono stati i relatori . L'autore, a completamento del suo precedente saggio coglie lo spunto dall’ipotesi provocatoria di due validi studiosi dell’Università di Messina ( Antonino Pennisi e Alessandra Falzone, autori del saggio “ Il prezzo del linguaggio ” ) dell’estinzione della specie umana per colpa del linguaggio, suo massimo stadio evolutivo, che, privandola di un “ramo parallelo” o possibile antagonista evolutivo che le faccia concorrenza nel primeggiare per la più estesa ed efficace “ adattabilità ” alle cambiate condizioni ambientali, la condanna a chiudersi per sempre ( figurativamente come un corallo dalle ramificazioni mozzate e quindi senza possibili sbocchi ). L’autore confuta questo modo di vedere asserendo che l’uomo per evolversi ulteriormente non ha bisogno di conseguire una maggiore “complessità”, avendo già raggiunto il massimo possibile sviluppo strutturale ed evolutivo che gli assicura un tale stadio di “ iper-adattività ” da poter tranquillamente dire d’aver tutto quello che gli occorre per far fronte ad ogni possibile problema emergente del clima, territorio, alimentazione, riproduzione e così via: per cui l’ulteriore progresso evolutivo può praticarsi solo sulle sue facoltà già consolidate come quella psichica. Percorrendo tale linea evolutiva l'autore, col presente saggio, arriva al capolinea del " linguaggio silenzioso" o " silenzio eloquente", che è il linguaggio sovrumano e trascendente, il cui atto finale è la " preghiera silenziosa " del mistico, cui si accede con percorso accidentato prettamente spirituale e in perenne ascesa verso Dio attraverso il superamento di 19 gradini di purificazione. Tali gradini sono, per l'autore, indicatori delle virtù e dei difetti da acquisire e/o da abbandonare in quella marcia ascensionale. L'ultimo gradino è il silenzio, che è quel nulla - mistico nel quale naufraga il nostro ' io': quel nulla che si ricollega all'essenziale, l'Amore di Dio nella sua pura essenza. Il linguaggio sovrumano della preghiera silenziosa ci fa scendere nel fondo dell'anima al cospetto della Trinità Divina, facendoci immergere in una realtà spirituale che ci fa cogliere l'insieme delle cose e ci fa diventare autentici uomini e figli di Dio. E' quanto si auspica l'autore, sperando, nella sua nota introduttiva, che l'anno della pubblicazione del saggio rappresenti l'avvento dell'era della sobrietà, della fede e di una rinnovata Umanità. Con questo saggio l’autore s’inerpica per gli scoscesi sentieri speculativo – teologici per cercare di cogliere il filo del bandolo della complessa essenza umano – divina ancora avvolta nel mistero più fitto.
Il Presidente dell'Agim, Giuseppe Stella , ha introdotto i lavori; mentre Padre Marco D'Arrigo e Filippo Russo sono stati i relatori . L'autore, a completamento del suo precedente saggio coglie lo spunto dall’ipotesi provocatoria di due validi studiosi dell’Università di Messina ( Antonino Pennisi e Alessandra Falzone, autori del saggio “ Il prezzo del linguaggio ” ) dell’estinzione della specie umana per colpa del linguaggio, suo massimo stadio evolutivo, che, privandola di un “ramo parallelo” o possibile antagonista evolutivo che le faccia concorrenza nel primeggiare per la più estesa ed efficace “ adattabilità ” alle cambiate condizioni ambientali, la condanna a chiudersi per sempre ( figurativamente come un corallo dalle ramificazioni mozzate e quindi senza possibili sbocchi ). L’autore confuta questo modo di vedere asserendo che l’uomo per evolversi ulteriormente non ha bisogno di conseguire una maggiore “complessità”, avendo già raggiunto il massimo possibile sviluppo strutturale ed evolutivo che gli assicura un tale stadio di “ iper-adattività ” da poter tranquillamente dire d’aver tutto quello che gli occorre per far fronte ad ogni possibile problema emergente del clima, territorio, alimentazione, riproduzione e così via: per cui l’ulteriore progresso evolutivo può praticarsi solo sulle sue facoltà già consolidate come quella psichica. Percorrendo tale linea evolutiva l'autore, col presente saggio, arriva al capolinea del " linguaggio silenzioso" o " silenzio eloquente", che è il linguaggio sovrumano e trascendente, il cui atto finale è la " preghiera silenziosa " del mistico, cui si accede con percorso accidentato prettamente spirituale e in perenne ascesa verso Dio attraverso il superamento di 19 gradini di purificazione. Tali gradini sono, per l'autore, indicatori delle virtù e dei difetti da acquisire e/o da abbandonare in quella marcia ascensionale. L'ultimo gradino è il silenzio, che è quel nulla - mistico nel quale naufraga il nostro ' io': quel nulla che si ricollega all'essenziale, l'Amore di Dio nella sua pura essenza. Il linguaggio sovrumano della preghiera silenziosa ci fa scendere nel fondo dell'anima al cospetto della Trinità Divina, facendoci immergere in una realtà spirituale che ci fa cogliere l'insieme delle cose e ci fa diventare autentici uomini e figli di Dio. E' quanto si auspica l'autore, sperando, nella sua nota introduttiva, che l'anno della pubblicazione del saggio rappresenti l'avvento dell'era della sobrietà, della fede e di una rinnovata Umanità. Con questo saggio l’autore s’inerpica per gli scoscesi sentieri speculativo – teologici per cercare di cogliere il filo del bandolo della complessa essenza umano – divina ancora avvolta nel mistero più fitto.
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