L'ultimo saluto a Giuppy Black
Fonte La Città
Scritto da Veronica D'Amico
Domenica 19 Maggio 2013
Migliaia di persone, ieri mattina, hanno dato l’ultimo saluto al giovane Giuseppe Tusa, il militare della Guardia costiera, rimasto vittima del tragico incidente avvenuto il 7 maggio nel porto di Genova.
Al Duomo di Milazzo, nella giornata di lutto cittadino, si sono celebrati i funerali del trentenne, in una chiesa gremita di gente. Molte le autorità presenti, le forze dell’ordine e le varie delegazioni di rappresentanti, tra cui quelle degli studenti delle scuole del comprensorio.
Durante le esequie, officiate da Monsignor Calogero La Piana, arcivescovo di Messina, è stata ricordata la figura di Giuseppe: il suo carattere umile, la sua gioia e voglia di vivere, la sua volontà di affermarsi in ciò che faceva e in cui credeva, il generoso compimento del proprio dovere e l’immenso affetto per la famiglia e gli amici, valori questi che contraddistinguevano la sua persona e che - “saranno ora gelosamente custoditi nel cuore di chi lo amava” – afferma, nella sua omelia, monsignor La Piana. E rivolgendo parole di conforto alla famiglia, in particolar modo alla madre di Giuseppe, l’arcivescovo dice - “Ogni parola è insufficiente e inadeguata perché la grande ferita provocata nel cuore dalla scomparsa di una persona cara ha bisogno del “tempo di dolore”. Per chi vive nella fede, sa che pace e conforto vengono dalla preghiera e che solo la fede dona la forza per sopportare eventi così tristi: attraverso essa, si percepisce, dal profondo di ogni morte, quel germoglio di vita nuova che è dentro di noi”.
Numerosissimi i giovani presenti, ai quali l’arcivescovo si rivolge loro dicendo – “ Facciate che le vostre scelte siano sempre nella direzione dell’amore, nel rispetto della vostra vita e degli altri. Riempite di senso tutto ciò che fate. Alla fine ne resta il bene che avete dato e ricevuto dagli altri: questo è il miglior modo per vivere, accogliere e custodire in noi il messaggio che ci giunge da Giuseppe”.
A conclusione della messa, sono state lette testimonianze della vita professionale e personale di Giuseppe Tusa, sottolineate dalla “tromba militare del silenzio”, a cui è seguito l’accorato appello della madre, che chiede per lui, e per gli altri otto ragazzi deceduti, il perdono da parte di chi ha commesso l’errore dal quale è scaturita una simile tragedia.
Nell’affollato piazzale antistante la chiesa, all’uscita del feretro accolto tra gli applausi, ad aspettare Giuseppe c’erano i suoi amici e colleghi dj, professione da lui esercita con grande passione e bravura. Dal palco, ai cui piedi giaceva la bara, la consolle ha intonato alcuni dei suoi remix, mentre le migliaia di persone battevano le mani seguendo il ritmo della musica. Giuppy Black, questo il suo nome d’arte, ha fatto ballare la piazza, per l’ultima volta.
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