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TINDARO LA ROSA: UN POLITICO, UN SINDACALISTA ED UN CRISTIANO,DI GRANDE SPESSORE.

Milazzo Sabato, 23 novembre 2013 
Nella sala consiliare del Comune di Milazzo, gremita di autorità civili, politiche e religiose e di un folto pubblico dalle opinioni più disparate, è stato presentato il libro: ”Racconti di un comunista di periferia” curato da Santi e Rosa Elisa La Rosa in omaggio all’amato padre Tindaro, noto personaggio milazzese che ha tracciato considerevolmente la storia della città di Milazzo dal 1945 al 1993.

Dopo la rappresentazione, per immagini, dei momenti più salienti della sua militanza ed impegno, profusi con entusiasmo e religioso altruismo verso i più umili e i più bisognosi di sostegno, hanno preso la parola i vari relatori che hanno evidenziato il suo coraggio, la sua umiltà, la sua onestà nell’affrontare e combattere l’arroganza e la prepotenza. Infatti, scevro da infingimenti, durante quasi mezzo secolo di attività di politico e di dirigente sindacale, Tindaro La Rosa si distinse per i suoi ideali di giustizia e per la tenace ed instancabile lotta agli intriganti, ai profittatori ed ai truffatori.
Memorabili sono le lotte sindacali condotte contro gli agrari che, durante il dopoguerra e fino agli anni sessanta, osteggiavano i coloni e le operaie nelle loro aspirazioni di riscatto ed impedivano di fatto di realizzare il minimo delle condizioni necessarie alla vita.
Fu consigliere comunale di Milazzo per moltissimi anni ed alto dirigente sindacale. 
Nella qualità di responsabile del direttivo nazionale dei trasportatori, dei “ bastasi di porto” e dei facchini, si adoperò sempre per rivendicare, in loro favore, più giusti consensi .     


Qui di seguito si riportano in riassunto le parole espresse da Mons. Gaetano Modesto, vent’anni or sono Arciprete del Duomo di Milazzo, durante l’omelia in occasione della morte di Tindaro La Rosa:
“Con profonda ammirazione e rispetto porgo il saluto cristiano al concittadino ed amico Tindaro La Rosa. Della sua ricca personalità, della sua figura tanto rappresentativa della storia della città in questo ultimo mezzo secolo, non è facile tracciare un profilo adeguato. Penso che ogni persona leale ed onesta può non condividere le sue idee, ma non può non nutrire verso di lui rispetto ed ammirazione.
Della sua generosa dedizione alla causa della giustizia sociale, della sua attiva partecipazione alla vita sociale, amministrativa, sociale, del suo coraggio, della sua sensibilità a partecipare alle sofferenze e ai bisogni degli altri, della sua onestà morale, ne è testimone tutta Milazzo. La sua era una presenza prestigiosa di grande , rilievo, sempre in prima linea, disposto a pagare di persona in mezzo a tanti trasformismi, sempre coerente nella militanza e nell’impegno: ecco da dove nasce il rispetto generale e l’ammirazione. Egli era rappresentante di quella politica fatta di grandi passioni che combatte con coraggio per l’affermazione delle proprie idee ma si nutre di grandi ideali, Politica come servizio all’uomo, al più bisognoso anzitutto, al bene comune. Di questa politica egli è stato fulgido esempio e ne sono giustamente orgogliosi i suoi compagni di viaggio, ne deve essere grata e riconoscente la città tutta, Milazzo deve serbare memoria e gratitudine. Si possono avere idee diverse ma quando uno opera con entusiasmo, con dedizione, senza interessi personali, ma con altruismo e generosità, merita comunque apprezzamento e stima.
I rapporti con la Chiesa sono stati sempre rispettosi e cordiali. Non è stato uno che si possa definire praticante. Ma era ricco di sensibilità religiosa ed evangelicamente impegnata. Guardava le attività ecclesiali con simpatia, consapevole del potenziale di bene che la fede, coerentemente vissuta, sa suscitare. Il suo cuore si apriva alla contemplazione del Sommo Vero e del Sommo Bene e anche le sue labbra sapevanomuoversi nella preghiera. Credo che la Madonna l’abbia presentato con simpatia al Figlio Suo Gesù: “Venite benedetti dal Padre mio perché ho avuto fame e mi avete…

Per questo prego e invito tutti.”

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