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UNA VITA DA BERSAGLIERE O BERSAGLIERE DA UNA VITA .


UNA FOTO DEL BERSAGLIERE STEFANO MERLINO MENTRE PRESTAVA SERVIZIO MILITARE DI LEVA.
Il Corpo dei Bersaglieri venne istituito, con regio brevetto del 18 giugno 1836, da Carlo Alberto di Savoia su proposta dell'allora capitano del "Reggimento Guardie"[1] Alessandro La Marmora, e ricevette il battesimo del fuoco l'8 aprile 1848 nella battaglia di Goito[2] durante la prima guerra di indipendenza italiana.[3]

Il compito assegnato alla nuova specialità prevedeva le tipiche funzioni della fanteria leggera - esplorazione, primo contatto con il nemico e fiancheggiamento della fanteria di linea (senza però schierarsi e frammischiarsi con quest'ultima) - ma si caratterizzava, come nelle intenzioni del suo fondatore, per un'inedita velocità di esecuzione delle mansioni affidate ed una versatilità d'impiego che faceva dei suoi membri, ancorché appiedati, oltreché dei cacciatori, anche delle guide e dei guastatori ante litteram[4].
Lapide a Goito a ricordo della battaglia dell'8 aprile 1848

Dotato di ampia autonomia operativa, il corpo era formato da uomini addestrati alla corsa ed al tiro con moderni fucili aretrocarica[5] pronti ad agire, anche isolatamente, per impegnare di sorpresa l'avversario in azioni di disturbo col preciso intento di sconvolgerne i piani[6], organizzati in piccoli gruppi schierati in quadrato, però, i bersaglieri potevano essere impiegati anche in contrasto alla cavalleria per romperne la carica.

Le prime quattro compagnie che confluiranno poi nel I battaglione vennero formate, rispettivamente, nel luglio 1836 (1ª), nel gennaio 1837 (la 2ª), nel gennaio 1840 (la 3ª) e nel febbraio 1843 (la 4ª). Un secondo battaglione si formò il 23 aprile 1848 ed a cinque il 30 dicembre 1848, il 10 marzo 1849 gli furono aggiunti due battaglioni bersaglieri della divisione lombarda.

Nell'aprile 1849 le truppe comandate da Alfonso La Marmora intervennero per sedare i moti nella città di Genova. Con il trascorrere degli anni aumentò il numero dei battaglioni: 10 nel 1852, 16 nel 1859, 27 nel 1867 e nel 1861, divenuti 36, vennero riuniti in sei comandi di reggimento con compiti amministrativi e disciplinari. Nel 1856 fu creata la carica di "ispettore del corpo dei bersaglieri", con le attribuzioni dei comandanti di brigata.
Nel 1854 furono impegnati nella guerra di Crimea, prima "missione all'estero" di truppe italiane dove cadde lo stesso Alessandro La Marmora.
16 agosto 1855. Bersaglieri combattono a Cernaia
4 giugno 1859. Bersaglieri combattono a Magenta nel 1859
20 settembre 1870. Il maggioreGiacomo Pagliari, comandante del 34º Bersaglieri colpito a morte durante la presa di Porta Pia

I bersaglieri vennero impiegati, dopo l'unificazione italiana, anche per contrastare ilbrigantaggio a sud. In questa occasione si dimostrarono un corpo particolarmente adatto specie per le impervietà del territorio dove vennero impiegati. Non mancarono episodi brutali che caratterizzarono alcune operazioni di pacificazione del regno messe in atto dal governo italiano. Episodi di questo genere furono particolarmente cruenti in Basilicata dove imperversava il famoso brigante Carmine Donatelli Crocco.

Protagonisti della presa di Roma del 20 settembre 1870, i battaglioni persero l'autonomia operativa dal 1º gennaio 1871 e passarono alle dipendenze dei reggimenti, portati a dieci. Questi, dal 1882, passarono su quattro battaglioni ciascuno. Con l'ordinamento del 1910 presso ogni reggimento si formò un "battaglione ciclisti", soppresso poi nel marzo 1919. Durante la prima guerra mondiale (1915-1918) il corpo venne ordinato in 2 divisioni speciali, 7 brigate, 21 reggimenti e 5 battaglioni autonomi.

Nel 1924 i 12 reggimenti rimasti vennero trasformati in ciclisti, organico che poi cambiò nel 1936. Durante la seconda guerra mondiale i reggimenti bersaglieri erano inquadrati nelle divisioni corazzate, motorizzate e celeri, e combatterono su tutti i fronti.

Un contributo del corpo venne dato durante la guerra di liberazione italiana dal 4º Reggimento, dal Battaglione "Goito", e nella Repubblica Sociale Italiana con ilBattaglione Mussolini e il Reggimento volontari Luciano Manara, in seguito anche inquadrati nella Divisione "Italia" dell'Armata Liguria, Esercito Repubblicano.

Già nel 1946 avvenne la ricostruzione del 3º Reggimento cui fece seguito nel 1949 quella dell' che nel 1975 darà vita alla Brigata bersaglieri "Garibaldi". I bersaglieri dagli anni '90 sono una delle specialità utilizzate in missioni all'estero (Libano, Iraq, Afghanistan)

L'associazione d'arma di riferimento è l'Associazione nazionale bersaglieri.


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